domenica 7 dicembre 2014

Autoritratto

Mano nella mano abbiamo dipinto il ritratto di due anime in bilico,
incerte ed irrequiete nel loro vagare, pesanti ma vuote tanto da sembrarci estranee.

sabato 8 novembre 2014

Alta marea

Autostrada deserta
al confine del mare
sento il cuore più forte di questo motore
sigarette mai spente
sulla radio che parla
io che guido seguendo le luci dell'alba.

Tu sei dentro di me
come l'alta marea
che scompare e riappare portandoti via
sei il mistero profondo
la passione l'idea
sei l'immensa paura che tu non sia mia.

Antonello Venditti

Milady

Milady non lasciarmi mai,
senza di te cosa farei,
Milady cipria sotto gli occhi,
Milady persa negli specchi;
Milady non hai voce e canti,
in un teatro a fari spenti,
Milady bolla di sapone,
e ballerina di balcone;
Milady il cuore è un soldatino
che scrive lettere a nessuno.

Roberto Vecchioni

Il solito sesso

Sì, lo so, è passata appena un’ora, ma ascolta:
c’è che la tua voce, chissà come, mi manca.
Se in quello che hai detto ci credevi davvero,
vorrei tanto che lo ripetessi di nuovo.

Perché, sai, non capita poi tanto spesso
che il cuore mi rimbalzi così forte addosso,
ed ho l’età che tutto sembra meno importante,
ma tu mi piaci troppo e il resto conta niente.

Sai, qualcosa tipo “cielo in una stanza”
è quello che ho provato prima in tua presenza.
Dicono che gli angeli amano in silenzio,
ed io nel tuo mi sono disperatamente perso.

Max Gazzè

Iris (tra le tue poesie)

Iris tra le tue poesie ho trovato qualcosa che parla di me
le hai scritte tutte col blu su pezzi di carta trovati qua e là.

Biagio Antonacci

...

E lunghe ore a ingannarci cosi' a dire lui e lei, sempre gli altri, e i palliativi sono sempre tanti per non ammettere che siamo qui. E Charlie Brown e Mafalda e la scuola storie un po' vere, a volte inventate, nei pomeriggi d'inverno e d'estate, di strani voli su una parola. Quando cantavo plaisir d'amour, tu mi guardavi e ridevi piu' forte: non lo capivi che ti facevo la corte o forse capivi e la furba eri tu. E mi hai sospeso su un filo di lana e mi ci terrai ancora per molto, giovane amore, fiore non colto, o forse si', ma da un'altra mano. E chi lo sa se anche tu mi vuoi bene, a volte credo di esserne certo, a volte invece sembra tutto uno scherzo: fuggono gli occhi come falene. Amica mia sorella speranza, quello che vuoi sentire io non ti diro', quello che voglio non sentiro', quello che c'e' dietro l'indifferenza. E tutto e' morto e tutto e' ancora vivo e solamente tutto e' cambiato, quello che provo l'ho sempre provato, e credo ancora in cio' in cui credevo. E il fiocco nero e' l'unica cosa che mi e' rimasta con la malinconia, ma insieme a questa stanca anarchia vorrei anche te, amica mia. Ma dimmi tu, non e' meglio cosi'? Immaginare ed illudersi sempre, qui ad aspettare qualcosa o niente, qui ad aspettare un no o un si', che in ogni caso sarebbe fine di tutto questo che almeno e' un ricordo, cosi' studiato giorno per giorno, fatto di tanti cristalli di brina.

Tiziano Sclavi

domenica 26 ottobre 2014

Il gigante zoppo

Io sono il gigante in un gioco di ombre,
la voce che è udibile solo in un'eco,
cammino all'indietro sfidando la sorte,
e pesco ricordi da un amo nel cielo.

Se porgi una mano non trovi conforto,
ma solo l'impaccio di un cuore di pietra,
mi sposto un po' a caso gridando permesso,
anche se controvento, anche se senza meta.

Se segui i miei passi ti perdi in un sogno,
di un cielo a pastello su un mare di stelle,
ad occhi socchiusi o alla luce del giorno,
fra i riflessi blu e grigio aspettando il risveglio.

Io sono il gigante che attende il tramonto,
in un gioco di ombre che volge alla fine,
ora alzo lo sguardo per ammirare il mondo,
ma il sole è già sceso e non resta che un pugno.

sabato 25 ottobre 2014

Una giostra

Una giostra ora gira in questo parco di sabbia,
trascina la gioia fra luci, echi e grida,
di falso stupore, o forse di rabbia,
che tanto a ogni giro continua la sfida.

L’inverno ora avanza ed avvolge la giostra,
un presagio di morte interrompe la festa,
il gelo ricopre ogni lieve speranza,
come inchiostro versato su una foto non vista.

Il volo

Danzi col vento di una notte d’Agosto,
fra i fili d'erba e i rumori del bosco,
fra stelle cadenti e stelle già in terra,
con le lucciole intorno, la notte ti culla.

Ti tiene per mano, ti insegna a volare,
in un attimo il mondo ha ripreso a gioire,
si sente felice per il nostro amore,
in un letto di rose e di mille parole.

Poi porgi il tuo volto verso la luna,
la luce ti avvolge e ci stringe ancora,
un abbraccio più forte del tempo che passa,
in un sogno, in un volo, un passo alla volta.

Ricordi

Come uno specchio che affonda nel mare,
i ricordi riaffiorano per poi svanire,
fragili e semplici, nei sogni sopiti,
in mille notti di estati passate.

E forse il profumo, portato dal vento,

sarà del passato un lontano ricordo,
un pensiero adagiato su un prato mai erto,
immune all’oblio del tempo trascorso.